Ultima puntata della serie “Capacità di sintesi” (qui e qui le precedenti), in questa parte si parlerà della esposizione più comune, quella scritta.
Nella esposizione scritta le cose si fanno molto più semplici, perchè avete più tempo riflettere, il pubblico può ritornare sui propri passi e rileggervi, un sacco di cose in più.
Anche in questo caso, però, l’esposizione svuole un ruolo importante, valgono insomma tutti i punti citati sinora, con l’aggiunta che avete più tempo per redigere la vs opera.
La grossa differenza in questo caso è dovuta dall’assenza del pubblico, per avere un riscontro diretto di quello che state esprimendo.
L’obietto e la forma del documento svolgono parte ruolo di coinvolgimento del pubblico: la nota riassuntiva, il resoconto, l’abstract, il rapporto.
Alcune possono sembrare simile, eppure hanno significato e scopi differenti in quanto usate in modo e ambiti differenti.
Vi è mai capitato di ritrovarvi a rivedere la stessa email per 45 minuti e più ? (*)
(*) Certamente la forma ha la sua importanza quand scrivete ad un cliente, ma se potete semplificare l’email saraà molto più fluida e chiara, e voi avrete risparmiato tempo.
Valutate se è il caso di fare una telefonata anticipatoria per rompere il ghiaccio ,e poi inviare l’email come supporto e/o continuazione dell’discorso ?
A questo punto non vi resta che leggere il libro di Alain Benoit, L’arte della sintesi.
Buona lettura 🙂